PROCESSIONARIA DEL PINO
Ord.: Lepidotteri – Sott.Ord.: Glossata– InfraOrd.: Eteroneuri – Div.: Ditrysia – Superfam.: Noctuoidea – Fam.: Notodontidae – Sott.Fam.: Thaumetopoeinae – Gen.: Thaumetopoea – Sp.: Thaumetopoea pityocampa
La processionaria del pino è un insetto molto diffuso e altamente distruttivo, che attacca tutte le specie di pino, soprattutto giovani e di media età, prediligendo in particolare il Pinus nigra e il Pinus sylvestris, occasionalmente attacca anche larici e cedri. Le sue larve privano gli alberi del fogliame, compromettendone il ciclo vitale. Il nome PROCESSIONARIA deriva dal fatto che le larve si spostano in gruppi disposti in fila indiana, formando una sorta di processione.
Descrizione e ciclo vitale
Gli adulti sono farfalle notturne di forma triangolare, con apertura alare di 3-4 cm, ali posteriori giallo pallido, con una macchia nera sul margine interno e ali anteriori di colore grigiastro, con leggere striature trasversali brunastre, che rendono loro un’apparenza simile alla scorza delle piante, su cui si mimetizzano. L’addome è color arancio, con intersegmenti nerastri. Il capo, il torace e le ali sono interamente ricoperti da una fitta peluria grigia. Le femmine sono leggermente più grandi dei maschi. Vivono all’aperto e raramente entrano nelle case. Da fine luglio le femmine depongono 100-300 uova in un’unica ovatura a forma di manicotto, attorno agli aghi di pino, di color grigio argenteo, perché ricoperta dalle squame addominali della femmina. Verso fine agosto, primi di settembre, nascono le larve. Esse sono lunghe fino a 4 cm, con il capo nerastro, forti mandibole e corpo grigiastro sul dorso e ocraceo sul ventre, ricoperto da numerosi tubercoli, da cui fuoriescono ciuffi di peli urticanti, di color rosso-brunastri, sul dorso, con funzione di difesa e biancastri sui fianchi. Esse si muovono in gruppo, disposte in fila indiana. Alla nascita le larve sono piccole e poco voraci. Nei primi stadi di sviluppo, esse si nutrono degli aghi, lasciando la nervatura centrale, che si secca e verrà inglobata nel nido estivo; le larve infatti costruiscono vari nidi lassi di seta bianca brillante, intrecciata con aghi, sui rami dei pini, in cima o agli apici dei rami laterali, ove si riparano di giorno. Poi, con l’approssimarsi dell’inverno, le colonie di bruchi si riuniscono, e parte dei nidi estivi vengono abbandonati, mentre alcuni vengono rinforzati e resi compatti, con ulteriori fili di seta, aghi di pino, escrementi, secreti e detriti vari, per trasformali in nidi invernali, grandi, di forma ovale, ove svernano sempre sotto forma di larva. In primavera le larve riprendono la loro attività e escono, di notte, per cibarsi degli aghi di pino, che stavolta, mangiano interamente, le larve a uno stadio avanzato infatti sono molto voraci e defogliando completamente i rami. Di giorno rimangono riparate nel nido. Esse sono attive anche a temperature superiori ai 9°C, per cui nelle giornate invernali più miti posso uscire per cibarsi. Giunte a maturità, verso fine maggio, inizio giugno, abbandonano il nido e scendono lungo il tronco in caratteristiche e lunghe file indiane, fino a raggiungere il suolo, ove si interrano ad una profondità di 10-15 cm, vicino dalle piante ospiti. Le larve provenienti dallo stesso nido si incrisalidano tutte insieme nel terreno, in singoli bozzoli fittamente accatastati l’uno accanto all’altro. Una parte delle crisalidi può rimanere in diapausa anche fino a 7 anni. Poi da fine giugno a tutto agosto, compaiono gli adulti, che hanno vita breve di 1-2 giorni. Questi insetti compiono una generazione l’anno.
Importanza sanitaria
Oltre ai danni causati agli alberi, le larve sono pericolose per l’uomo e gli animali, in quanto i loro peli, che cadono dai nidi in primavera, o si staccano dal corpo delle larve, si disperdono col vento e, se si infiggono nella pelle, causano eritemi papulosi, molto pruriginosi, ma se penetrano nelle mucose dell’occhio, naso, bocca o nelle vie respiratorie e digerenti, i danni posso essere molto più gravi.
Legislazione
In Italia la lotta contro questo lepidottero è obbligatoria e regolamentata dal D.M. del 30/10/2007, pubblicato nella G.U. n. 40 del 16/02/2008, (che sostituisce e abroga il precedente D.M. 17/04/1988) e dal D.L. del 19/08/2005 n. 214.
PROCESSIONARIA DELLA QUERCIA
Ord.: Lepidotteri – Sott.Ord.: Glossata– InfraOrd.: Eteroneuri – Div.: Ditrysia – Superfam.: Noctuoidea – Fam.: Notodontidae – Sott.Fam.: Thaumetopoeinae – Gen.: Thaumetopoea – Sp.: Thaumetopoea processionea
La processionaria della quercia è un lepidottero presente in Europa, le cui larve si nutrono delle foglie degli alberi di quercia, ma anche di Rovere, Roverella e Farnia, defogliandoli completamente. È meno diffuso della processionaria del pino.
Descrizione e ciclo vitale
L’insetto adulto è una farfalla notturna. Ha un’apertura alare di circa 2,5 – 3,5 cm. Le femmine sono leggermente più grandi. Le ali anteriori sono di colore variabile, dal bianco sporco al grigiastro, con sfumature nocciole e striature trasversali più scure. Quelle posteriori sono grigio brune nelle femmine e nei maschi sono biancastre, con bande grigiastre trasversali, appena accennate e macchie grigio nerastre nell’angolo inferiore. Il corpo e le ali sono interamente coperti da una fitta peluria grigio-bunastra. Le femmine ad agosto depongono le uova in gruppi di 100-200, sulla corteccia liscia dei rami, cementandole con secreti ghiandolari e ricoprendole di peli. Questo insetto sverna nello stadio di uovo, che poi si schiude a inizio primavera. La larva giovane, di colore marrone, lunga pochi millimetri, si nutre delle gemme e delle foglie degli alberi. La larva a uno stadio avanzato è lunga fino a 10 cm, di colore grigiastro, con 2 fasce nere sul dorso, bordate da fasce grigie a macchie bianche, fianchi e ventre grigio-giallastro e capo scuro. Tutto il corpo è ricoperto da tubercoli, con ciuffi di lunghi peli chiari, mentre tra le due fasce dorsali scure, spiccano dei cuscinetti di colore rosso cupo, da cui fuoriescono i peli urticanti rossi. Esse costruiscono grossi nidi di forma appiattita, fatti di fili di seta, foglie, escrementi, secreti, peli urticanti, posti a varie altezze lungo la corteccia del tronco o alla biforcazione dei rami, sul lato meridionale, più soleggiato. Qui si riparano di giorno, mentre di notte escono per nutrirsi, formando lunghe file indiane parallele, simili a processioni (da cui il nome di processionaria), seguendo i fili di seta lasciati dalla prima larva. Giunte a maturazione, a fine giugno, si incrisalidano nei nidi o alla base degli alberi. Gli adulti compaiono tra fine luglio e agosto. Questo insetto compie una generazione l’anno.
Importanza sanitaria
Oltre ai danni causati agli alberi, le larve sono pericolose per l’uomo e gli animali, in quanto i loro peli, che cadono dai nidi in primavera, o si staccano dal corpo delle larve, si disperdono col vento e, se si infiggono nella pelle, causano eritemi papulosi, molto pruriginosi, ma se penetrano nelle mucose dell’occhio, naso, bocca o nelle vie respiratorie o digerenti, i danni posso essere molto più gravi.
IFANTRIA AMERICANA
Ord.: Lepidotteri – Sott.Ord.: Glossata– InfraOrd.: Eteroneuri – Div.: Ditrysia – Superfam.: Noctuoidea – Fam.: Erebidae – Sott.Fam.: Arctiinae – Gen.: Hyphantria – Sp.: Hyphantria cunea
Questo lepidottero, originario dell’America, è comparso in Italia alla fine degli anni ’70 e attacca gelsi, aceri, pioppi, tigli, salici, olmi, vite, noce e latifoglie varie, sia spontanee, che coltivate o ornamentali, provocando intense defogliazioni.
Descrizione e ciclo vitale
Gli adulti sono farfalle notturne, con ali di colore bianco (femmine) o bianco punteggiato nero, a bande trasversali (maschi), con aperture alari di circa 2.5–4 cm. Il corpo è peloso e di colore bianco crema. Le femmine depongono uova di colore verde-chiaro, sulle pagine inferiori della foglie. Le larve giovani sono di colore giallastro, con una doppia fila di puntini nerastri lungo il corpo. Le larve mature raggiungono una lunghezza di 3-3,5 cm e sono pelose, di colore brunastro e con file longitudinali di tubercoli nerastri, da cui fuoriescono ciuffi di peli chiari sui fianchi e scuri sul dorso. Sui lati del corpo si ci sono due fasce longitudinali di colore giallastro. Le larve costruiscono sugli alberi ospiti i loro nidi. Le larve giovani provocano delle erosioni superficiali della pagina inferiore della foglia, lasciando intatte le nervature e spesso anche l’epidermide superiore; il danno provoca comunque una schelettrizzazione delle foglie. Più maturano e più le larve diventano voraci, divorando l’intera foglia, compresa la nervatura principale. Durante l’estate sono in grado di defogliare l’intera pianta. Questo insetto sverna sotto forma di crisalide, nelle fessure della corteccia o alla base degli alberi e compie 2 generazioni all’anno. Gli adulti della prima generazione, che nascono dalle crisalidi svernanti, si presentano tra fine aprile e metà maggio. Essi si accoppiano subito e le larve nascono i primi di giugno e restano attive fino ai primi di luglio, costruendo grossi nidi sericei sui rametti e germogli della chioma degli alberi, ove si riparano nelle ore diurne. Poi si incrisalidano e, da metà luglio ai primi di agosto, esce la seconda generazione di adulti. Le nuove larve nascono verso fine luglio e sono attive fino a fine settembre, costruendo nuovi nidi e arrecando i danni maggiori. Poi a fine settembre, primi di ottobre si incrisalidano e svernano per ricominciare il ciclo.
BOMBICE DISPARI O LIMANTRIA
Ord.: Lepidotteri – Sott.Ord.: Glossata– InfraOrd.: Eteroneuri – Div.: Ditrysia – Superfam.: Noctuoidea – Fam.: Erebidae – Sott.Fam.: Lymantriinae – Gen.: Lymantria – Sp.: Lymantria dispar
Questo lepidottero è molto diffuso. Attacca le piante da frutto, sia arbustive, che arboree (come melo, vite, ecc.) e, soprattutto, le latifoglie ornamentali e forestali, tra le quali varie specie di Querce, Platano, Faggio, Pioppo, Salice, Castagno, Nocciolo ecc., defogliandole completamente.
Descrizione e ciclo vitale
Gli adulti sono farfalle notturne, che presentano dimorfismo sessuale: i maschi hanno ali color nocciola-brunastro, con striature più scure trasversali e apertura alare di circa 4 cm; le femmine sono di dimensioni maggiori, hanno ali biancastre, variegate di bruno, con apertura alare di circa 6 cm e addome grosso e tozzo, che termina con un ciuffo di peli giallastri. Le femmine, pur avendo ali completamente sviluppate, non volano. Esse depongono masse di piccole uova sferiche, giallastre, attaccate alla corteccia degli alberi e ricoperte da peli, che rimangono in questo stadio per tutto l’inverno, ossia svernano sotto forma di uovo. Poi in primavera escono le larve, che sono pelose, di colore grigiastro, con una tipica doppia fila di tubercoli dorsali, di colore blu verso il capo e rossastro verso la parte posteriore del corpo e altri tubercoli meno evidenti sui fianchi, da cui fuoriescono i peli. Parte dei peli sono urticanti. A maturità possono raggiungere i 7-8 cm di lunghezza. Le larve si nutrono, divorando completamente le foglie e si lasciano trasportare dal vento di pianta in pianta, propagando l’infestazione. A fine giugno si incrisalidano e verso luglio compaiono gli adulti. Questo insetto compie una generazione l’anno. Il numero e la posizione delle uova di Limantria sulle piante fornisce un’informazione circa lo stato della gradazione in atto: 600-800 uova fino a 2 metri di altezza indicano una fase di latenza o di iniziata propagazione dell’insetto, mentre un minor numero di uova, circa 300-500, posizionate fino a 6 metri di altezza, indicano un’infestazione massiccia.